I racconti di Jacopo Fo: Le avventure di Michele Lanzacurte - Fine di mondo

I racconti di Jacopo Fo: Le avventure di Michele Lanzacurte - Fine di mondo

Jacopo Fo Blog Audio Video

Tratto dal Cacao della Domenica del 24/07/2005:
http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2482


"La temperatura e' aumentata di quattro gradi!" Urlava il barbone con addosso calzoni mimetici, maglietta rosa e impermeabile verde.
Se ne stava in mezzo alla strada. Aveva una voce da baritono con un leggero accento tedesco: "La temperatura del mare e' aumentata di quattro gradi! Pentitevi perche' l'Apocalisse e' vicina!"
Si agitava e sbracciava fissando con gli occhi febbricitanti per il caldo i visi sudati dei passanti.
"Ecco uno che ha capito la situazione." Pensai.
Il mondo stava precipitando nella merda e le menti migliori del pianeta si occupavano soltanto di cambiare le suonerie dei loro cellulari mentre chicchi di grandine grossi come albicocche sfondavano i parabrezza delle loro automobili.

Ero disgustato. Deluso. Mi giravano le palle. Insomma tutta una serie di stati d'animo negativi che avrei dovuto curare con ore di contemplazione del verde della foresta, del tramonto e del gioco spensierato dei bambini.
Oppure avrei dovuto chiudermi in casa per una settimana a fare il contorsionista con una ragazza che avesse un'idea precisa e immorale della sessualita' tantrica.
Oppure sarebbe dovuto succedere qualche cosa che mi desse l'impressione che l'Umanita' aveva ancora la capacita' di reagire.
Aprii il portone del palazzo dove abitavo, entrai nell'androne, salii quattro rampe di scale e infilai la chiave nella porta di casa.
Era notte ormai ma il mio appartamento era un forno. Non accesi la luce per non rendermi conto di quanto fosse minuscolo.
Spalancai la finestra e cercai di convincermi di sentire un po' di fresco. L'aria era uno spesso budino appiccicato ai palazzi e alle strade. Un budino sporco e puzzolente. Immobile.
Volevo andarmene da li'.
Da quella citta' maledetta, da quella nazione di senzacervello e senzadignita'.
E probabilmente da quel cazzo di pianeta dove una genia di scimmie era scesa dagli alberi per fare solo stronzate.
Mi sedetti sul divano letto, chiusi gli occhi e fui travolto dalle immagini di un incubo: la citta' bruciava, la gente correva per le strade con il fuoco attaccato ai vestiti, urlando.
Quando riaprii gli occhi davanti a me c'era una ragazza che indossava un costume da pattinatrice pieno di strass e lamine d'argento, mi guardava. Girai gli occhi verso la porta pensando di averla lasciata aperta. Era chiusa. "Chi sei?" Chiesi leggermente allarmato.
"Sono Xenia, del popolo Hashai, non spaventarti, non voglio farti del male."
Stavo per risponderle che generalmente le ragazze in costume da pattinatrice con gambe lunghe e tornite non mi gettano nel terrore... Ma lei aveva un messaggio urgente per me: Il mondo sta per finire." Mormoro' con una vena di tristezza.
"Sono d'accordo." risposi.
Lei continuo': "Spero anche che tu abbia intenzione di fare qualche cosa."
"L'intenzione serve a poco. Sono anni che cerco di fare qualche cosa ma non ci riesco. Come sei entrata qui?"
"E' irrilevante. E non abbiamo tempo. Fra meno di due giorni questa citta' piombera' nel terrore. Serve che tu firmi un'autorizzazione che ci permetta di intervenire."
Il mio sguardo rivelo' tutto il mio sconcerto: "Autorizzazione?"
"Si' autorizzazione. Siamo Darchiani, veniamo da un'altra galassia... Siamo stati incaricati dalla Federazione di vigilare sull'evoluzione della civilta' umana.
In questo momento l'unica cosa da fare e' evitare che finiate di esistere. Ma non possiamo intervenire senza l'autorizzazione scritta da parte di un esponente di questo pianeta."
Era un'assurdita' ma mi trovai a risponderle: "Ma io non ho nessuna autorita'."
"Dal nostro punto di vista ne hai a sufficienza: firma qui."
Mi mise davanti un foglio di carta gialla con un'intestazione: "Autorizzazione a un intervento di emergenza per la riduzione della quota di anidride carbonica nell'atmosfera del pianeta da me abitato." Poi proseguiva:"Io sottoscritto Michele Lanzacurte, in qualita' di membro della mia specie, autorizzo la forza di interposizione a prelevare dalla nostra atmosfera 100 miliardi di tonnellate di anidride carbonica allo scopo di evitare l'estinzione delle creature viventi di livello superiore. Pianeta Terra, 29 Luglio 2005 (datazione locale)"
La guardai con un'espressione estremamente interrogativa. Avevo visto abbastanza film di fantascienza per sapere che non devi mai, in nessun caso, autorizzare gli alieni a fare qualche cosa all'atmosfera del tuo pianeta. Trovano sempre il modo di fregarti.
Mi venne fuori una domanda della quale mi stupii per primo: "Cosa ne fate dell'anidride carbonica che portate via?"
"La vendiamo." Ammise la pattinatrice extraterrestre.
"Tutto il mondo e' paese" pensai. Neanche gli extraterrestri sono disposti a fare qualche cosa per niente.
La ragazza sembro' leggermi nel pensiero.
"Va bene... Avrai una percentuale sui ricavi... Sono autorizzata a trattare, un euro per ogni tonnellata."
Feci un rapido conto: "Cento miliardi di tonnellate per un euro a tonnellata uguale cento miliardi di euro..." Erano dei bei soldi.
"Mi sembra una cifra ragionevole." Disse lei con un sorriso.
La guardai perplesso.
Lei fraintese il mio sguardo. "Ok, posso arrivare a due euro a tonnellata... Ma non metterti a trattare... Non c'e' tempo. La percentuale di anidride carbonica nell'aria sta superando il limite massimo. Sai qual e' il primo effetto di una concentrazione troppo alta di anidride carbonica?"
Non aspetto' che ammettessi che non lo sapevo. "Il panico. E' incredibile che i tuoi simili non abbiano ancora capito che l'anidride carbonica e' una droga potente. Ma ha solo effetti negativi, depressione, ansia, insonnia e, oltre una certa dose, pazzia paranoica con tendenze omicide. Bruciando petrolio liberano anidride carbonica e cosi' le citta' diventano macchine per produrre la paura... Se si supera la soglia limite tutti si metteranno a ammazzarsi in mezzo alla strada, daranno fuoco ai palazzi..."
Stava parlando del mio incubo ricorrente.
"Anidride carbonica..." Mormorai. "Ecco cosa spinge la gente a acquistare in modo compulsivo dvd e calzini firmati!"
E avevo finalmente capito perche' i cittadini andavano in vacanza solo dove erano certi di trovare ingorghi stradali, anche di notte. Non potevano rinunciare alla loro dose quotidiana di anidride carbonica.
L'aliena insisteva: "Se non interveniamo entro domani esplodera' il panico generalizzato: acquedotti avvelenati, pazzi che iniziano a sparare tra la folla, madri che uccidono i figli, vecchi che sparano dalle finestre, bande di adolescenti sadici dediti al saccheggio e alla violenza."
Firmai.
Estrasse una specie di minuscolo cellulare dalla cintura, lo punto' verso il contratto, poi lo punto' verso di me e mi chiese di confermare che avevo letto e firmato il contratto.
"Tra pochi minuti le nostre astronavi cargo inizieranno a pompare l'aria e a filtrarla. Eviteremo il collasso immediato della civilta' e in un paio di mesi dovremmo normalizzare la situazione. La mia missione e' finita, entro pochi minuti ti accrediteremo un anticipo di 5 miliardi di euro sul tuo conto corrente. Puoi darmi il numero di conto?" Glielo diedi.
Pensai alla faccia che avrebbe fatto il direttore della mia banca. Si era rifiutato di concedermi un fido di 20 mila euro...
Poi lei mi guado' per qualche secondo.
"In realta' c'e' ancora una formalita' per rendere operativo il contratto. Dobbiamo unire i nostri fluidi vitali. I nostri apparati sessuali sono compatibili..."
Non so se vi e' mai capitato di dire di no a un'extraterrestre in costume da pattinatrice che vi appena fatto diventare l'uomo piu' ricco del mondo.
Io non lo feci.
Annuii senza trovare il fiato per parlare. Lei inizio' a spogliarsi.
Non era una donna, era un trattato di estetica pornografica.
E la sua passera era in grado di muoversi, succhiare, accarezzare, stringere e fremere in un modo poco diffuso tra le ragazze terrestri.
E aveva una concezione messianica dei rapporti orali.
Mi trovai a invocare piu' volte Dio nelle sue varie manifestazioni. Poi invocai la Madonna e la mia mamma. Contemporaneamente. E si' che sono piu' ateo e miscredente di un ministro socialista.

Dopo aver salvato il mondo, acquisito una fortuna finanziaria, amato un'aliena scatenata e dormito 14 ore per recuperare, mi svegliai stropicciandomi la faccia mentre i ricordi si ricomponevano nella mia mente.
Poi telefonai alla mia banca, dissi il mio nome e chiesi l'estratto conto. Dal tono con il quale l'impiegato mi disse: "Buon giorno signor Lanzacurte mi permetta di passarle il direttore..." Capii che l'accredito era arrivato.
Mi passarono il direttore.
Lo umiliai dicendogli che avevo intenzione di cambiare filiale.
Lo dissi solo per sentirlo singhiozzare.
A volte sono le piccole soddisfazioni quelle che danno uno spessore alla vita.

Jacopo Fo

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